Chi può recedere da un contratto di prestito chirografario e a quali condizioni?
I prestiti chirografari sono dei finanziamenti che prevedono come unica garanzia la sottoscrizione di una firma sul contratto di concessione del prestito che viene dato dal soggetto o dall’ente creditore, vale a dire quindi da una banca o da una finanziaria. La firma apposta sul contratto di concessione del prestito appartiene di fatto al soggetto che fa domanda del prestito stesso e che si impegna così a provvedere in modo regolare e puntuale al rimborso delle rate mensili che sono previste dal piano di ammortamento del finanziamento stesso. Come accade per tutti i finanziamenti anche nel caso dei prestiti chirografari è prevista una quota capitale da aggiungere ad quota interessi che verrà rimborsata alla scadenza del prestito.
Recesso da un prestito chirografario: come funziona
Come accade per ogni tipologia di prestito anche i prestiti chirografari prevedono la possibilità di optare per il recesso. Tutti i soggetti che oggi richiedono dei prestiti chirografari hanno il diritto a provvedere al recesso degli stessi e possono quindi optare per l’interruzione del contratto di concessione del prestito stesso quando lo desiderano. Se invece si desidera retrocedere il contratto dei prestiti chirografari, allora bisogna provvedere alla compilazione di un apposito modulo di richiesta di sospensione del prestito. In questo caso occorre quindi sospendere la quota capitale del prestito per un tempo non superiore ai 12 mesi. Tieni conto del fatto che la sospensione non prevede il pagamento di spese o di commissioni né di interessi di mora durante il periodo di fermo.
L’intestatario non versa inoltre la quota di interessi alle scadenze originarie e quando il periodo di sospensione termina, allora si riprende il processo di ammortamento e si potrà allungare la durata del finanziamento per un tempo pari al periodo di fermo.
Chi può recedere?
Coloro che oggi possono recedere dal contratto di un prestito chirografario e che hanno quindi il diritto di interrompere il rapporto con la finanziaria o con la banca sono coloro che hanno terminato il loro rapporto di lavoro subordinato, mentre chi ha cessato un lavoro di tipo non subordinato, tra cui ad esempio quelli di agenzia o di rappresentanza commerciale, oltre che anche altri tipi di collaborazione che prevedono una prestazione continuativa nel tempo. Inoltre, rientrano nella categoria dei soggetti beneficiari anche coloro che hanno sospeso un lavoro oppure che si sono visti ridurre l’orario di lavoro per un periodo di tempo di almeno 30 giorni lavorativi consecutivi.
Coloro che possono richiedere la recessione del contratto di un prestito chirografario sono anche i soggetti beneficiari che non godono più di condizioni di autosufficienza. Infine, fanno parte di questa categoria anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti che hanno subito una riduzione del loro fatturato. Se si richiedono le dimissioni dal proprio posto di lavoro per giusta causa occorre munirsi di una copia della sentenza o dell‘atto transattivo bilaterale da cui si può comprendere qual è l’accertamento della sussistenza della giusta causa che ha condotto alla fine del rapporto di lavoro. Inoltre, bisogna anche munirsi di una copia della lettera di dimissioni per giusta causa con il riconoscimento del datore di lavoro della giusta causa che ha portato al termine del rapporto di lavoro.
Istruzioni su come recedere dal contratto di un prestito chirografario
Per chiedere il recesso da un prestito chirografario, occorre presentare un’apposita richiesta tramite la presentazione di una dichiarazione sostitutiva di certificazione e con un atto di notorietà. Tutti i soggetti che sono cointestatari del prestito dovranno quindi firmare il contratto di sospensione e la richiesta deve essere inviata al soggetto intestatario del finanziamento. All’interno del modulo occorre indicare inoltre tutti i propri dati anagrafici e altri dati.